Stefano Guerrini:
Lo incontrai la prima volta alla
sfilata di Mila Schon a Palazzo Clerici
a febbraio…. Giornata abbastanza temperata per il clima invernale meneghino.
Mi venne presentato, ed in quel
momento rimasi colpito da una persona così rigida e apparentemente distaccata,
sintomo di una profonda sicurezza che in quel momento ha suscitato in me un
altrettanto profonda curiosità.
Passarono i mesi…fino al salone del
Mobile dove, sotto ad un diluvio, mi ritrovai con Giuseppe di Rosalia a
condividere un piccolo ombrello aspettando l’ingresso nello stand della
Nespresso, li, tra attesa ed acqua, Lo vidi
arrivare frenetico ed innervosito da tutta quell’improvvisa umidità.
Quattro parole, un “ci siamo già
visti..” e si entra…
Passa ancora del tempo e con il
passare di questo tempo ci si rincontra in qualche altra occasione e con fare
ammirato, dalle “leggende sul Guerrini”, cerco di carpire sempre più da quella
persona di innegabile professionalità, custode di tanto sapere su quel mondo, che
cerco di scoprire ogni giorno sempre più.
Mi trovo quasi per caso, sempre con
il compagno di “giochi” Giuseppe, su un set, dove Il Guerrini dirigeva con fare
cordiale, simpatico ma austero quel servizio….rimasi seduto sulla poltrona da
vecchio barbiere per circa due ore ad osservare il muoversi di quel personaggio
tra macchine fotografiche, pc, modelli e vestiti.
L’agilità con la quale la sua mente aveva già
concepito il risultato ancor prima che noi altri potessimo coglierne l’incipit,
mi sbalordì.
Riuscii a strappargli un sorriso,
con una delle mie solite battute…
…conquista…
Poi azzardai… coinvolsi, qualche
settimana fa, alcuni miei amici del fashion system in un piccolo meeting
totalmente casalingo ed informale:
relax, cibo, moda, e ancora relax
pensai potesse esser un’ulteriore
occasione per conoscere questa persona che affascina la mia mente di giovane
“saisisseur” della moda.
Bella serata…
Ma Guerrini non da soddisfazione ai
palesi, vuole che lo si capisca come un rebus attraverso un’attenta lettura di
segni, simboli, sillabe..
Arriva Pitti Uomo… Firenze Calda ci
ospita tutti in un turbinio frenetico di appuntamenti… timidamente afferro il
mio cellulare e compongo il numero di quello che ora posso chiamare Stefano:
“ Ciao sono a Pitti…ci si vede?”
Stefano ha iniziato a girare come
una trottola per tutti quegli stand salutando persone, commentando abiti,
studiando tendenze… nelle prime tre ore -devo ammetterlo- non ho ben capito
cosa mi stesse succedendo…
Poi ho capito che ero un piccolo
Platone dietro al Grande Socrate.. dovevo solo ascoltare, guardare, osservare e
stare fondamentalmente attento.
Avevo l’occasione di imparare.. cosa
che non capita a tutti…
O almeno non tutti hanno la voglia
di coglierla…
Io invece mi sono sentito come un otre
in attesa di esser riempito di quel fluido di conoscenza che solo l’esperienza
di chi è più Grande di te può darti.
Quattro giorni in cui, grazie alla
pazienza burbera di quest’uomo, ho imparato ciò che una scuola non ti sa
insegnare
Ciò che solo un uomo puro
d’intelletto e cuore sa dare e manifestare
“Magister
Consuetudinis”
Perché sa cosa sia Moda e cosa no
Sa come studiarla e capirla e
fartela capire con uno sguardo.
Ogni qualvolta ho stretto la mano a
qualcuno mi sono sentito fiero di esser stato presentato da Lui, e la mia
speranza e non deludere quello che fino ad ora oltre ad essersi dimostrato un
prezioso “maestro” sta diventando sempre più un amico sul quale contare.
Nelle arti marziali si è soliti
chiudere gli allenamenti con un inchino e con una frase
Arigatò namash età
(spero che si scriva così)
che l’allievo rivolge al suo
maestro:
“Grazie per ciò che mi hai
insegnato”
Sicuramente tanti glielo hanno già
detto
Ma voglio dirlo anche io
Grazie Stefano
StefanoGuerrini-Tisci-RobertaViganò alla mostra Bally durante Pitti |
Tisci-StefanoGuerrini-GiovannaDell'Onte |
Tisci-StefanoGuerrini-GiovannaDell'Onte |
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