domenica 15 aprile 2012

Tanto bello quanto dannato …


Rubrica a cura di Alessio Morganti

Cari lettori e lettrici, ben ritrovati! Da un po' di giorni a questa parte i mass media ed il gran cinema ci riportano al passato, facendoci rivivere, sulle magnifiche note di “My heart will go on”, il magnifico sogno, in seguito trasformatosi in tragedia, del Titanic. Chi almeno una volta nella sua vita non ha visto uno dei capolavori mondiali del cinema? A 100 anni di anniversario dalla tragedia La cosiddetta nave dei sogni, che riuniva l'alta società del tempo, sembra avvolta da aloni di mistero impenetrabili: c'è chi afferma la presenza di una maledizione collegata al nome della nave stessa (Titanic da titani, coloro che osarono sfidare Dio, si credeva infatti che la grande imbarcazione fosse inaffondabile. Sicura a tal punto, della sua stazza, da riuscire a sfidare Dio), c'è invece chi afferma che la tragedia sia legata al così menzionato nel film: “il Cuore dell'Oceano”. Si presume infatti che il film abbia tratto ispirazione da un celebre diamante blu, “Hope”, che ad oggi si trova al Smithsonian Institute di Washington . Il prestigioso diamante che oggi sarà protagonista indiscusso della nostra rubrica, nasconde una storia che da dell'incredibile, infatti proprio attorno a questa magnifica aggregazione di carbonio ruotano una sfilza di morti inspiegabili di personaggi illustri della storia. Tutto ebbe inizio quando il gioielliere francese Jean-Baptiste Tavernier decise di appropriarsi della magnifica pietra, incastonata in una statua indiana rappresentante la divinità Rama-Sitra, che si narra maledisse la pietra e tutti coloro che l'avessero posseduta. Il gioielliere poco dopo fece bancarotta, e per rimpinguare le sue finanze decise di partire in India; purtroppo per lui morì durante il viaggio. In seguito Luigi XIV fu il possessore dell'orpello, fece ridurre le dimensioni della pietra facendo tagliare a forma di cuore, diminuendo da 112 carati originari agli attuali 67,5. Anche Luigi XV ebbe il prezioso diamante, entrambi i re morirono tra atroci sofferenze. Fu donato a Maria Antonietta che ne fece una delle pietre più pregiate della sua collezione, ma sia lei che il marito furono decapitati durante la Rivoluzione Francese. Fu rubato proprio durante il caos della rivoluzione, ed il gioielliere che lo ebbe, dopo aver scoperto di esser stato derubato del Prezioso da parte del figlio, morì d'infarto; ed il figlio sapendo di esser stato la causa della morte del padre si suicidò. Il diamante fu in seguito tagliato ancora fino a raggiungere le dimensioni attuali (44,5 carati), il banchiere Hope riuscì ad averlo, ma poco dopo si separò dalla moglie, affermata cantante che finì la sua carriera rovinosamente. Molti altri possessori del prezioso diamante morirono atrocemente, poco tempo dopo Monsieur Cartier , vendete la pietra a a Edward Beale McLean, proprietario del Washington Post, che la donò alla moglie. Ne seguì di lì a poco un autentico bollettino di guerra: nell'ordine morirono la madre di McLean, due cameriere ed il figlio primogenito di appena 10 anni (investito da un'auto), mentre i coniugi McLean divorziarono. Seguì l'alcoolismo del marito che - unito a uno scandalo - lo distrusse definitivamente. La moglie Evelyn decise di sfidare la sfortuna e tenne il diamante per sè, continuando a indossarlo finché la figlia non si suicidò nel 1946 con i barbiturici (da notare che nel giorno del suo matrimonio aveva indossato il gioiello della madre). L'ultimo possessore di the Hope fu il giovane Harry Wiston che decise di donarlo allo Smithsonian Institute di Washington, dove si trova tutt'ora custodito e protetto gelosamente. La fama di portatore di disgrazie di questo bellissimo diamante di colore blu intenso ispirò, per ricollegarci al nostro discorso di apertura, il regista James Cameron per il film Titanic. Bhe, ma cari lettori per chi come noi sa apprezzare la vera bellezza di un gioiello simile, alla luce delle notizie tragiche che circondando il caro diamante, riusciremmo a dir no, se avessimo l'occasione di riceverlo in dono? Il diamante è di un insolito colore blu, del peso originario di 112 carati successivamente tagliato, arriva al peso di 67,5 in seguito fu tagliato ancora a forma di cuore arrivando al peso decisivo di 44,5 carati.

 Dispendiosi saluti il vostro caro Ale...
 La selezione di foto qui di seguito:




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